La sala d’attesa

Che lo vogliamo o no, una parte della nostra vita è fatta di attese e di soste più o meno necessarie e che fanno parte del nostro cammino personale.

Sto scrivendo questo articolo nello stesso negozio di barbiere in cui mio padre ha iniziato a portarmi da quando avevo circa 4 anni e ormai sono 36 anni che mi siedo sempre nella saletta in attesa del mio turno. Certamente il negozio nel tempo è cambiato nell’arredamento, anche se mi piaceva di più quand’era “old style” e con i pannelli di legno alle pareti ed il pavimento a piastrelle. Una cosa che non é cambiata è l’atmosfera che si respira: l’odore del dopobarba, della crema da barba, del frenetico e continuo sforbicìo di abili mani che daranno nuovo lustro e forma ai capelli della clientela, eliminando con maestrìa gli sparuti e terribili “capelli bianchi” che si presentano per ricordarci che stiamo cambiando.

In ogni caso, non mi dispiace attendere il mio turno per lasciare vagare un po’ la testa e lasciarmi trasportare indietro a quando aspettavo di essere servito su un comodissimo sedile a forma di cavalluccio a dondolo libero da impegni e responsabilità ma almeno posso pensarci e tornare un po’ bambino ed a quando la vita sapeva di genuina serenità. Nel frattempo mi guardo attorno e penso che tutto sommato crescere ed imparare a fare la mia parte nella vita è stato importante quanto apprezzare l’arte della pazienza in questa piccola ma importante sala d’attesa.

Giuseppe M.

 

 

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