Capita, spesso, a volte di sentirsi soli in mezzo alla gente, quelli che comunemente si chiamano amici. Quella sensazione che pervade la nostra mente e blocca il corpo, la paura e forse la convinzione di non essere capiti. Si ha solo voglia di addormentarsi e svegliarsi dopo qualche anno. E mentre si sta lì a rimuginare sul senso di solitudine il tempo scorre e quel tempo non potrà mai più essere recuperato, ed è lì che entra in gioco la paura; la paura di non farcela, di non essere all’altezza, di non essere capaci di affrontare il mondo e le sfide che ogni giorno ci mette davanti e che crediamo siano insormontabili. La verità è che non c’è un modo di scappare da questa sensazione, anche scappando ci renderemo conto che essa continuerà a seguirci perché ce la portiamo dentro, in ogni nostro singolo istante di questo buffo romanzo chiamato vita
Giuseppe Caputo
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