Dopo il ciclone, stare bene

Stare bene.

Vi siete mai chiesti cosa significhi effettivamente, realmente stare bene? Io sì.

E spesso non ho trovato la risposta, cosa che peraltro non è un evento raro per me.

Credo che ognuno abbia il suo modo di stare bene o di sentirsi bene, mettetela come vi pare.

C’è chi assorbe il bello della vita come fosse una spugna quando la si immerge in acqua. C’è chi se ne fotte di tutto e di tutti. C’è chi per stare bene si ritrova ad essere cinico e c’è pure (incredibile ma vero) chi per stare bene fa del bene agli altri.

Stare bene dal mio punto di vista è una situazione psicofisica ideale, difficilmente raggiungibile perché c’è sempre un qualcosa, un dettaglio, una circostanza che stona e che non ti fa star bene quanto si vorrebbe. Anche se poi bisogna comunque ammettere che noi (uomini e donne) siamo incontentabili… Magari effettivamente abbiamo raggiunto quella tanto agognata situazione psicofisica ma non ce ne rendiamo conto o crediamo che non ci basti.

Poi ci sono persone, credo siano la maggioranza di noi, che hanno capito di stare bene solo dopo essere passate attraverso l’occhio del loro personalissimo ciclone e ne sono uscite un po’ strapazzate, ferite, colpite nelle loro certezze. Ma sono in piedi quelle persone e ora, dopo un lungo periodo di battaglia con se stessi e con quello che le circonda, hanno iniziato davvero a stare bene.

Queste persone le si riconosce subito, sono quelle che quando ti guardano, quando ti parlano e anche quando stanno zitte ti lasciano un segno addosso. La loro presenza si fa sentire più di quella dei cosiddetti “carismatici” per il semplice fatto che se ne stanno lì, sembra che gli si possa rovesciare il mondo sotto i piedi, e loro non fanno quasi una piega. Perché le loro ferite sono rimarginate, perché il grosso del loro ciclone è già passato ed ora non gli resta che attendere l’arrivo del cielo sereno sopra le loro teste.

Credo di conoscere alcune di queste persone e onestamente per molte cose le prendo ad esempio.

Con una di queste persone parlo spesso e la considero un’amica, di quelle come ce ne sono poche.

Chiacchierando è uscito fuori il discorso dello star bene, vi riporto qui le sue parole:

“Vuol dire non aspettarsi nulla.

Non avere aspettative.

Se riesci a capire questo e ancora hai voglia di alzarti ogni mattina hai vinto.

Devi vivere per te.

E solo per te.

Non perché ti aspetti qualcosa dalla vita o dagli altri.

E io credo di aver vinto”.

Quando mi ha detto queste cose, io sono rimasto un po’ stupito ed esterrefatto perché la conosco… Conosco la sua storia, so cosa ha passato. In parte e solo in minima parte ho attraversato anch’io le sue vicende e vicissitudini, come spettatore del tutto impotente del suo percorso dall’apparente tranquillità di cui godeva, passando dentro al suo personalissimo ciclone, restandoci in mezzo per un bel pezzo, fino a vederla uscire da quello stato di “sto male” per tuffarsi a piè pari in una nuova fase della sua vita. Questa fase che sta attraversando adesso è colma di una consapevolezza che prima non aveva.

Consapevolezza… Mi piace molto questa parola. In certe situazioni non si addice ancora del tutto alla mia amica, ma ha fatto passi da gigante, sta lavorando per migliorare la sua storia, e ha capito una cosa importante, basilare, essenziale: lo sta facendo per lei e non per tutto ciò che la circonda.

Questo la fare stare bene.

Io… Ancora spettatore, non posso fare altro che invitarla a non mollare, non solo per continuare a stare bene, ma per meritarsi il meglio che la vita possa offrirle.

@immaginoleggero 

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