Vorrei trovare delle parole più ricercate, in realtà non ho più niente né la voglia di cercare e ricercare qualcosa, da quando mio padre ha perso negli anni ciò che aveva di più caro la sua mente, anche io un po’ con lui. Non esistono più i colori; si sono infranti dal momento in cui la vita si è portata via la sua memoria. I giorni sono diventati martelli, i colori sono diventati di un grigiore inquinato come fabbriche che incessantemente svuotano l’anima e cessano di colorarla.
Papà Ti amo. Vivi nella mia mente e nel mio cuore.
Metto io per te quei gesti di memoria che la vita ti ha tolto. Metto io il dolore e le spalle larghe per farti rivivere in ciò che eri.
Papà questa solitudine mi ha insegnato che la vita è nelle cose più semplici, è lì che vivono le cose che tu mi hai tramandato, c’è colore nella pioggia di quando guardo il cielo, di un sorriso fatto ad uno sconosciuto, di una cortesia fatta per esserti grato a te che mi hai insegnato l’umiltà dei gesti e l’importanza di vivere le cose semplici. Lo so che sei vivo fisicamente ma la vita ti ha tolto la mente, tutto ciò che rende libero un uomo che sogna.
Papà ci sono io che mi prendo cura della tua fantasia, mi invento racconti e tu ridi pensando che sia vero. Ti ho fatto una mente nuova perché la vita ti ha tolto la tua ed io sono il tuo discepolo, colui che vede e sente per te, colui che ti racconta che il mondo e la vita sono crudeli che anche gli incubi si trasformano in rose come spine e diventano amabili.
Papà ti amo.
Popcorn per @tantipensieri
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