Avevo atteso quel giorno da settimane, mesi e finalmente era arrivato.
Quel pomeriggio d’inverno c’era foschia ed il freddo era così pungente che un bacio era l’unico modo per scaldarsi.
Ma non potevo, non adesso; non potevo rovinare quel momento ed accelerare i tempi solo perché avevo freddo.
Il momento giusto era lì ad un passo ed io l’avrei aspettato.
Si, avrei aspettato il momento giusto perché ero sicura che sarebbe arrivato, perché ero sicura che il ragazzo seduto accanto a me fosse quello giusto.
Così, continuammo a parlare su quella panchina di legno, mentre intorno a noi il silenzio faceva spazio alle parole che portarono nuovi sorrisi; fino a quando la luce lasciò il posto alla penombra che iniziò a calare su di noi come un delicato mantello.
Quando ero con lui il tempo passava troppo in fretta ed io dovevo trovare il modo di fermarlo.
Fermare quell’attimo fino a farlo diventare eterno.
Così, presi coraggio.
L’atmosfera era quella giusta, quella che lasciava poco spazio alla riflessione, perché in quei momenti a cosa sarebbe servito riflettere? Soltanto a provare disagio mentre io volevo solo piacere.
Avevo voglia di lui, inutile negarlo.
Avevo voglia di assaggiare quelle labbra gelide ma così invitanti.
Tutto avvenne all’improvviso, nel modo più naturale.
Senza che ce ne accorgessimo le nostre mani si sfiorarono, io appoggiai la testa sulla sua spalla, chiusi gli occhi e assaporai il suo profumo.
Il suo abbraccio, fece in modo che i nostri corpi venissero a contatto e liberassero quel calore necessario a farci sentire più vicini, come mai non eravamo stati.
Le labbra si sfiorarono appena. Le sue umide, gelate e dolci; un sapore che non potrò mai dimenticare.
Le nostre mani, spinte dall’irrefrenabile bramosia di possedersi, giocavano serrandosi e togliendo tutto ciò che era rimasto di superfluo.
Sentivo le sue mani gelate accarezzarmi la pelle sotto al maglione, le sentivo farsi largo tra la stoffa fino a quando si posarono sul mio seno, un tocco dolce ma desideroso di andare oltre ed io, smarrita nel piacere crescente provocato dal sentire le sue mani sul mio seno, mi accorgevo che sarei potuta anche andare oltre quel semplice contatto.
Un dolce equilibrio diviso tra la delicatezza e la passione.
Quella passione che oramai ardeva in noi e che non potevamo più fermare.
E come tale doveva essere vissuta godendo dei particolari come degli eccessi.
Quel bacio lungo, intenso, immenso, sarebbe potuto bastare.
Ma per quanto mi sforzassi di quel bacio non ne ebbi mai abbastanza…
Barbara per @tantipensieri
Imamgine dal web