Non sempre riusciamo a dare una definizione precisa a quello che abbiamo dentro.
A tutto quello che ci capita quando incontriamo una persona che ci fa tremare il cuore, che ci provoca uno scombussolamento interno tale da non riuscire nemmeno più a respirare, pensare, vivere autonomamente.
Un’emozione che ci travolge, che non avevamo cercato, a cui non eravamo (più) pronti, a cui non eravamo (più) abituati, e per questo motivo ti ritrovi ancora più impreparato.
Impreparato alle conseguenze, alla gestione di una situazione tanto nuova quanto sconvolgente.
Ti ritrovi a pensare a cosa avevi fatto prima, a come vivevi prima … sì, prima … perché ci sono cose che segnano uno spartiacque nella vita di ognuno; può essere un accadimento storico, un evento improvviso, una persona che irrompe con la potenza di un fulmine.
Ed è in quel momento che inizi una fase nuova, una fase fatta di piccole attenzioni che pensavi di non poter più dare, fatta di momenti dolci e delicati come petali di rosa.
Ti ritrovi a non pensare ad altri che a lei, ti ritrovi a non fare le cose che facevi prima (e qui si ritorna sempre al prima) e non perché non ti piacciono più, o per mancanza di tempo … semplicemente perché la tua mente è ormai piena di lei e non c’è spazio per altre cose o altre emozioni.
Ti ritrovi ad aspettare un messaggio, una telefonata, un appuntamento, il momento in cui la (ri)vedrai e ti sembra sempre non arrivare mai.
Ti ritrovi a passare serate passeggiando mano nella mano, come fidanzatini alle prime armi, scambiandovi sguardi languidi e pensieri e baci.
Ed inevitabilmente ti ritrovi a fare l’amore con lei. E scopri quanto è facile farlo con la persona che ami, quanto le cose scivolino via in modo assolutamente naturale, più di quanto ti saresti aspettato, più di quanto avresti mai creduto.
Le bocche che si uniscono facendo tremare la pelle, facendoti vacillare, facendoti perdere ogni certezza che fino a quel momento hai avuto.
Il piacere di scoprirsi, di spogliarla lentamente, di leccare con cura la sua pelle, come fosse una caramella da gustare lentamente.
Sentirla vibrare come corde di un violino percorse dalle dita abili del musicista, che insistono sempre più.
Le mani che corrono e percorrono veloci il corpo di lei, e le sue il tuo. I corpi sudati, l’eccitazione che corre a mille, labbra che si cercano, unghie che graffiano dolcemente, ma inesorabilmente.
E poi gemiti e sospiri, affondare dentro di lei, morire dentro di lei.
Il fiato sempre più corto, il respiro sempre più affannoso fino al momento sublime.
E svegliarsi, sentire ancora il suo sapore sulle labbra, realizzando che è stato solo un dolcissimo, piacevolissimo sogno.
E che tale resterà per sempre.
Un sogno.
Gianni per Tantipensieri
Immagini dal web