Scusa(mi)

Dalla finestra della mia camera guardo la pioggia battere sui vetri, a tratti violenta, a tratti lenta.
Oggi mi sento come quelle gocce, scivolo via, senza far rumore.
Un po’ come tutti quei pensieri che rimbalzano nella mia testa, silenziosamente, in attesa di una risposta che tarda ad arrivare.

Alzo gli occhi, il cielo è grigio sopra la mia testa.
Nonostante sia primavera inoltrata oggi sembra sia arrivato nuovamente l’autunno con il suo carico di malinconia; solo i colori sono diversi, più caldi e più intensi.

Ascolto il ticchettio della pioggia, mentre in lontananza il boato di un tuono fa scattare un allarme. 

Tremo, ma non per il freddo.

Abbracciandomi stringo il maglione e, improvvisamente, mi salgono le lacrime agli occhi.

No, non devo piangere.
No, non posso piangere.
Non dopo tutto questo tempo.
Già il tempo.
Il tempo, passato lentamente, ha guarito le mie ferite ma non ha cancellato i ricordi ancora nitidi nella mia mente.

Guardo nuovamente fuori dalla finestra, in cerca di uno spiraglio di sole mentre il mio sguardo, riflesso nel vetro, è malinconico come l’autunno appena passato.

Cerco di convincermi che forse è stato meglio così, che in fondo la lontananza non ci avrebbe aiutato e che la nostra relazione sarebbe finita ancora prima di iniziare.

Cerco un senso a tutto questo, ma un senso non c’è.

Mi chiedo perché siamo arrivati a tanto, ma non trovo una risposta.
Avevamo fatto tanti progetti, ma nessuno dei due avrebbe rinunciato al proprio lavoro o a trasferirsi in un’altra città.
E così siamo andati avanti sperando che il tempo potesse sistemare quello che il nostro cuore non era in grado di fare.
 
Se solo fossimo stati meno egoisti.
Se solo non avessimo avuto paura di chiederci scusa forse, adesso, non sarei qui da sola davanti a questo vetro a trovare risposte, stringendomi il tuo maglione addosso come se fossero le tua braccia ad avvolgermi.

“Scusa”.
Forse è troppo tardi per dirtelo o forse non lo è affatto.

Guardo fuori, ha smesso di piovere, i raggi del sole timidamente giocano a nascondino con le nuvole.

Sorrido, prendo fiato e compongo il tuo numero: “Ciao, sono io…”

Adesso tutto ha più senso, almeno per me.
Io non so se sia troppo tardi, tu non lo sai ma io non ho mai smesso di amarti, né mai smetterò.

 

mbarbie per @tantipensieri

Immagine dal web

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