Ultimamente non riesco a dormire.
Mi giro e rigiro nel letto cercando di non far rumore mentre nella mia testa i pensieri non si fermano, bussano, hanno bisogno di uscire, di prendere aria.
Alla fine, stanca di aspettare Morfeo prendo quaderno e penna, mi siedo a gambe incrociate sulla poltrona e mi metto a scrivere.
Mi piace scrivere di notte quando tutto è avvolto nella quiete, nel silenzio; quando le parole vanno ad addormentarsi sulle pagine bianche fino a formare una frase.
Si, perché è di notte che vengono fuori le parole più belle, quelle che di giorno non riuscirei a raccontare, i miei tanti pensieri che disordinatamente escono dalla mia testa e che, ordinatamente, si posano sulle pagine del mio quaderno.
Parole e pensieri che timidamente prendono forma; pensieri che cancello, che leggo e rileggo fino a quando non mi soddisfano.
Scrivere significa sentirmi viva.
Scrivere è come alzarsi in volo, librarsi in cielo, prendere un megafono e parlare al mondo.
Scrivere significa sentirmi libera.
Scrivere è come svestirsi delle proprie paure e delle proprie incertezze.
Scrivere significa fare in modo che i pensieri si possano rincorrere come farfalle colorate che parlano e che arrossiscono.
Scrivere è come fare l’amore con le parole che diventano sospiri, carezze che vorresti dare, che vorresti ricevere.
Quante parole ho scritto e quante parole sono state scritte.
Quante parole ho detto e quante, invece, sono volate via con il vento.
Quante parole avrei voluto dire e quante, invece, non avrei voluto ascoltare.
Quante parole mi sono tenuta dentro solo perché non ho avuto il coraggio di “tirare fuori”.
“Parole… Parole… Parole…”
Per una volta vorrei sentirmi dire delle parole bellissime, quelle parole che mi fanno tremare anche se non ho freddo; quelle parole che mi fanno sorridere anche se avrei voglia di piangere; quelle parole che aspetto da una vita ma che nessuno mi ha ancora detto.
Quante occasioni perse, quanti amori finiti per colpa delle parole, e quanti amori nati proprio da quelle parole che pensavamo non essere capaci di pronunciare.
“Parole… Parole… Parole…”
La nostra vita è fatta di parole che scandiscono le pagine del nostro libro, dei nostri giorni.
Parole che ci regalano attimi di felicità o di delusione; parole che ci emozionano o che ci offendono perché lo sappiamo che le parole sono peggio dei coltelli piantati nella schiena.
Le parole non sono solo lettere, le parole sono vita.
Quindi, per questa volta, permettetemi di ringraziarle “Le parole”.
mbarbie per @tantipensieri
Immagine dal web