L’attesa è una certezza
che non conosco.
Davanti allo specchio
mi rende la posa irrisolta di una briciola
troppo grossa
per il becco, sulla panchina
l’immobile statua di legno
incisa da scritte di scalpello.
Il tuo scudo egioco è lontano
ma io aspetto, fragile granello
nella tempesta degli àuguri presagi,
coda gracile scodinzolante a fatica
sull’uscio; io aspetto le tue mani
a dirmi balliamo!
L’attesa è una speranza
che pratico.