L’ascensore

Salire sull’ascensore del grattacielo di piazza Dante per andare alle serate che si tenevano alla Terrazza Martini era ogni volta un brivido.

Tutte le volte tornano in mente i ricordi di mamma, mi piacevano i suoi racconti, di quella vista mozzafiato dall’alto su Genova e di quando era un posto frequentato da un sacco di bei ragazzi in divisa della Marina… ma eravamo solo negli anni ’60 ed era ancora il grattacielo più alto d’europa.

Eccomi qui una domenica mattina di aprile a camminare a passo svelto verso il grattacielo con la curiosità di vedere una Terrazza Martini tutta nuova quella di adesso.

Arrivo ed entro veloce sul primo ascensore che si apre…

Oh che bello sono da sola, anche se dato questo lungo viaggio che devo fare fino al 19esimo piano (tappa al bar assolutamente necessaria) un po’ di compagnia potrebbe essere piacevole e infatti detto fatto tra le porte che si stanno per chiudere sbuca una mano, di uomo, che con tutta la sua forza bruta allarga le porte, insomma un piccolo Hulk vestito da ufficio.

– Forse non lo sai che bastava inserire un qualsiasi ostacolo e le porte si sarebbero riaperte da sole.

– Forse sei nuovo di qui e capisco che nel dubbio è sempre meglio sradicare le porte per aprirle tipo fosse un salvataggio estremo.

Con gli ascensori non ho molta confidenza poi questi già funzionano nemmeno molto bene se ti ci si metti anche tu piccolo Hulk vestito da ufficio.

Ma poi mi dico, dai non fare così di prima mattina c’è anche il sole… Ok respiro profondo e sto già meglio.

Nel frattempo salgono anche altri e ripartiamo, capisco subito che mi trovo davanti il personaggio “non ti preoccupare io conosco l’ascensore so cosa fare in ogni momento. Io SONO l’ascensore” e si piazza dalla pulsantiera, inizia a smanettare i pulsanti si sbaglia schiaccia il 4 ci fermiamo.

Schiaccia compulsivamente il tasto chiudi porta, entra un tipo e dato che la pulsantiera è praticamente ostaggio di Hulk il nuovo entrato è costretto a dire “può schiacciare il 15???”

Ok tra un po’ questo ci fa pagare anche il biglietto della corsa.

Schiaccia sempre compulsivamente il 15, la mia pazienza/tolleranza inizia a vacillare se tocca ancora un pulsante gli salto al collo.

Finalmente arriva la sua fermata e dice “io scendo qui” era l’oraaa… domani giuro che vado a piedi…

 

Marinella per @tantipensieri

immagini dal web

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