Ho parlato con D.

Perché ora taci?
Non una parola, non un brivido a gelar la pelle.
Ora che ti guardo negli occhi.
Ora che ti sento scorrere nelle vene come freddo ricordo.

Lo guardai negli occhi
tremante in cuore
che trovò il calore
per sentirne le grida

Eppure godevi a gridarmi dentro, urlando la tua forza. Godevi a strapparmi il cuore dal petto e strizzarne tutto il suo calore.

La prima volta che t’incontrai mi portasti via.
Via colei che la luce ai miei occhi aveva donato. Lei, dal sorriso come sorgente di vita, dalla dolcezza di una carezza in cuore, capace di donare ciò che di più prezioso avevi in te.
Ed io fuggivo, fuggivo dalle tue grida, dal tempo silente, scrosciante di verità non accettate.

Col sorriso dolce e ingenuo
con il pensiero adolescente
con in cuore l’amore ancor da scoprire
ed il dolore negli occhi

Da quel giorno, capii che il mondo bellissimo che era in me, non sarebbe stato più dipinto da acquerelli dai caldi colori, ma da fulmini e tempeste con accecanti luci.

La tempesta travolse la vita
in balia di quelle onde
di quel gelido freddo in animo
cercavo un po’ di calore

Tu e le tue lame nel cuore, tu e la tua eredità, di destino desolato, senza più calore, senza quel sorriso rassicurante, quel dolce e profondo amore.

Quei giorni avvolti da nebbia
Mani forti ad accarezzare quel momento
di piccole anime perse

Tu e le tue grida, lontane, nascoste nel più profondo dell’animo, sepolte dalle macerie, forse, attendevate il giusto attimo per trafiggermi ancora la vita.

Apparve come un Angelo
come inviata a lenire il vuoto
quell’enorme buco nero
che portavamo in cuore

Ma se prima fuggivo, ora ti cercavo, volevo scovarti per distruggerti. Tu, insito nella vita, sei dentro le emozioni, nei cuori, nei corpi e nelle menti.

Ora ti guardo e con l’animo ti sento, riesco a mutarti in ciò che più amo, una malinconica dolce poesia. Poesia della vita e del cuore che tu, mio Dolore, mi donasti.

PierLuca Principe

3073/2018
@nientedavedere per Tantipensieri

immagini dal web

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