“Vivere vivere non è più vivere, lei ti ha plagiato e ti ha preso anche la dignità…”
Dicono che quando nel 1981 Franco Battiato scrisse Per Elisa raccontava la fine di una triste storia d’amore, di una donna tradita da una lei che “non è nemmeno bella”.
Esiste, però, un’altra interpretazione di questo testo e cioè un riferimento alla droga dove Elisa è l’eroina e se così fosse, la canzone diventa una riflessione sulla tossicodipendenza. Il testo sembra realmente adattarsi ed alludere alla droga e, quindi, tutti i riferimenti, si assimilano ad una sostanza stupefacente come l’eroina e la canzone diventa una metafora per parlare di tossicodipendenza.
Gli anni 80, la droga e Per Elisa mi fanno pensare ad una storia che non ricordavo più, quella di Simone e di Laura, una storia di morte e di eroina, di amore e di odio. Una storia vera.
Simone, nato in una famiglia come tante, non ricca ma dignitosa, è ultimo di tre fratelli. Erano gli anni 50 quando nascono i primi due figli e nonostante entri un solo stipendio, facendo qualche sacrificio si vive dignitosamente. Quasi vent’anni dopo, l’arrivo del terzo figlio scombussola un po’ l’equilibrio, già precario, della vita di questa famiglia. I due ragazzi iniziano l’Università, ovviamente lavorando e studiando, e questo piccolo cresce coccolato da tutti.
Laura nata 5 anni dopo Simone è sua cugina, crescono insieme ma ad un certo punto i loro giochi non coincidono più e le loro strade si dividono.
15 anni: che età maledetta, un’età in cui non sai chi sei. Ne’ carne, ne’ pesce.
Inizia la prima superiore e Simone viene bocciato.
Cambia scuola, ma non va…
Laura intanto cresce, una bambina serena senza tormenti anche in età adolescenziale, sempre legatissima a Simone anche se a quell’età, solo pochi anni di differenza, possono cambiare completamente due giovani ragazzi.
E così è..
Simone inizia a frequentare brutte compagnie, non è più la canna a creare preoccupazione è qualcosa di più, qualcosa che può creare dipendenza sin dal primo buco, si esatto il primo buco, forse non aveva nemmeno compiuto 17 anni e qualcuno gli infila la prima siringa di eroina in vena, forse non vede il pericolo di quel primo buco o forse lo vede, lo sa benissimo ma è la soluzione…
La soluzione al suo sentirsi diverso dagli altri anche se non lo è, Simone è perennemente triste, strano, insoddisfatto e l’eroina lo aiuta, viaggia in un mondo dove sembra tutto facile, è il Pinocchio di Collodi nel paese dei Balocchi ma quello non è affatto ciò che sembra, quello è l’ingresso dell’Inferno.
L’eroina diventa più importante di tutto e tutti, l’eroina è solitudine, più e peggio di prima, lei ti sconvolge ogni e qualunque razionalità, quando sei pulito lei torna, torna, torna sempre e fa ancora più male.
Laura incontra Simone davanti ad un negozio di tappezzeria, lui sembra pulito, sta lavorando fa il commesso in centro, Lisa ormai ha vent’anni è felice di vederlo stare meglio, prega che sia uscito dal tunnel della droga, prende un caffè con lui, si fumano una sigaretta, a vederli insieme sembrano fratello e sorella, si somigliano moltissimo, lei però vede ancora quel velo di tristezza che inspiegabilmente attraversa lo sguardo di suo cugino.
Qualche mese dopo Simone muore di overdose.
Non esistono parole per rendere il sentimento di amore ed odio che provi quando un tossicodipendente decide di farsi l’ultimo buco, lo sai che in quel momento gli perdonerai tutto ma lo odi al contempo e, colpevolizzi te stesso per non averlo aiutato abbastanza, anche se non è vero, anche se tutti avevano fatto tutto per lui.
Restano le lacrime, tante lacrime e ti restano in mente perché è meglio così, i momenti belli trascorsi quando era “pulito”.
Oggi si parla meno di eroina ma c’è ed è anche peggio di prima, peggio degli anni 90, non voglio e forse non sarei in grado di spiegarvi perché oggi è peggio ma so che è così.
So che oggi un buco costa appena 15 euro e che viene venduta ai ragazzini.
So che parlarne poco è sbagliato.
So che di droga non si dovrebbe smettere mai di parlare!
@arica72
Immagini dal web
“Vivere vivere non è più vivere, lei ti ha plagiato e ti ha preso anche la dignità…”
Franco Battiato