Jazz è un bellissimo gattone persiano color grigio fumo che vedo tutti i giorni, dal mio balcone, sonnecchiare nel suo giardino, miagolare, fare le fusa al suo padrone e che, per farla breve, mi regala l’unica sensazione di serenità di quella casa.
Il padrone, vicino di casa, personaggio alquanto strano, strambo e oserei dire totalmente fuori di testa, si chiama Attilio. La coppia Jazz & Attilio da un lato mi attira e dall’altro mi respinge.
Dovete sapere che Attilio ha una moglie, Luisa, molto carina. Tutto fila liscio, meglio sarebbe dire che tutto sembra filare liscio, finché lui, in una sera di fine primavera, ubriaco, depresso e incattivito da mille problemi, inizia a litigare furiosamente con Luisa e la lite sfocia in calci e botte. Attilio finisce in galera qualche giorno, lei in ospedale.
Luisa non l’ho più vista, ha lasciato ovviamente Attilio da solo ed ha iniziato un’altra vita con un nuovo compagno da cui ha avuto un figlio.
Vi ho fatto questo preambolo sia perché aiuta a comprendere quanto è accaduto dopo, sia perché da quel momento in poi è come se Attilio, già violento e strano peggiorasse inesorabilmente.
In un giorno qualunque arrivò Jazz, piccolino e dolcissimo, ma sempre in un giorno qualunque arrivò la mamma anziana e malata di Alzheimer di Attilio e la preoccupazione aumenta.
Jazz se ne sta tranquillo nel suo giardino e cresce, così come crescono i problemi tra madre e figlio e lui, già fuori di testa di suo, diventa con la madre quanto di peggio si possa immaginare.
Una notte Attilio, forse colpito da infarto, si spegne, tutto sommato si spegne serenamente, per come invece aveva vissuto. Pochi giorni dopo se ne va anche la madre e la casa viene messa in vendita da Luisa.
Jazz nel frattempo diventa un gattone coccolone, grande e pigrone che se ne sta sempre in quel giardino.
Mi direte, ma che storia triste?
In effetti ricordo ancora quella sera in cui Attilio ci ha lasciato e ricordo che il mio pensiero, in quel momento, è stato per il gatto; ed in effetti mi rendo conto che, allora come oggi, questo pensiero mi sconvolge.
Invece, come per fortuna a volte accade, una brutta notizia diventa sopportabile. Eh sì!Perché il bel gattone è stato adottato da una splendida famiglia del palazzo e, nonostante si sia legato tanto alla nuova famiglia, ogni tanto salta nel suo vecchio giardino.
Io lo vedo miagolare, dormire, fare le fusa perché i gatti si sa sono stanziali e quella è la sua “stanza” preferita.
Mi commuove il fatto che Jazz metta d’accordo tutti: Attilio dolce ed attento solo con lui, la madre che lo vedeva e sorrideva nonostante la sua malattia ed ora anche una nuova famiglia, tutto ciò dispensando solo miagolii e fusa a tutti.
Io lo vedo, ripenso a quella sera, alle mie lacrime, ma sono contenta di vederlo sempre lì da noi perché ci regala tanto senza saperlo e ci fa pensare che forse Attilio e sua madre, in cielo, abbiano trovato un po’ di pace, lasciando a noi quel dolce batuffolo.
Arianna Capodiferro
alias @arica72
https://youtu.be/VPuPjwZkWoI
Bellissimo e commovente, una storia dura e delicata al tempo stesso narrata con grande sensibilità