25 novembre 2020: giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Non voglio il titolo di guerriera, no non lo voglio, perché vuol dire che devo difendermi da qualcuno.
Io donna non voglio essere chiamata “donna con le palle” solo perché devo dimostrare qualcosa con una presunta forza da maschio.
Non voglio essere la principessa di nessuno è chiaro? Non voglio titoli, distintivi, voglio essere una persona, donna che combacia con l’impeccabilità della normalità che solo l’amore può dare.
“Voglio ascoltare il mare, guardare l’infinito, mangiare gli spaghetti alle vongole, bere un bicchiere di vino rosso, voglio legare le dita alle tue, voglio essere forte come la pace, come l’amore”
Ti voglio lasciare se mi fai male… Ti voglio amare come fossi me.
E senza lottare, senza dover avere paura, senza essere offesa, ma perché sia finalmente normale essere disarmate, non essere delle guerriere.
Perché ogni donna, bambina, mamma, moglie, compagna, collega
Perché ogni donna non deve più a subire violenze
Perché ogni donna deve avere la possibilità di truccarsi per essere più bella e non per nascondere dei lividi
Perché ogni donna possa guardare il cielo, o i “grandi”, o i conoscenti, come “persone” e non come “personaggi grotteschi.
Perché ogni donna, possa mostrare il colore della propria pelle, a discapito di ogni discriminazione
Perché le mascherine che oggi indossiamo, servano solo a coprire grandi sorrisi
Perché ogni donna è una creatura da amare, rispettare, far crescere nell’amore e accompagnare nella gioia
Il 25 novembre è stato scelto nel 1999 come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite.
Una violenza che dilaga come olio sull’acqua. Ogni giorno un caso nuovo di quello che ormai è diventato un nome familiare: il femminicidio!
Figlie, mamme, giovani, giovanissime o anche più anziane!
La violenza cieca non si ferma davanti a nulla.
E tante continuano a credere a questo NON AMORE perché non si può chiamare amore un malato sentimento che uccide!
L’amore si veste del rosso della passione e non del viola dei lividi!
Anche quest’anno è stato un bollettino di guerra, la convivenza forzata per il lockdown anti Covid ha innescato ancora di più un odio bestiale che si traveste troppe volte da amore!
Lottiamo… Perché non sia più così, perché le scarpe rosse diventino, da simbolo di tragedia a simbolo di luce, perché centinaia di ballerine, con ai piedi delle scarpette rosse, possano ricominciare a ballare lo splendido tango che É la VITA.
“Te lo ricordi, tu, assassino?
La guerra non deve essere contemplata, in questo mistero della vita!
Nessuna guerra! Basta!!!”
Marinella per @tantipensieri
immagini da web