Quante lotte hanno dovuto fare le donne per ficcare in testa alla società che le loro qualità e capacità non avevano nulla da invidiare a quelle di un uomo! E quante ne stanno ancora facendo! I risultati sono spesso condizionati da stereotipi e retaggi culturali.
Per fortuna però le conquiste sono state tante.
Eppure, sotto sotto, gratta gratta, c’è ancora latente l’idea della sottomissione, della proprietà, anche nella cultura più moderna.
Prescindendo da situazioni in cui sarebbe necessario indagare preventivamente, sull’emotività che potrebbe condurre i singoli individui a commettere atti di violenza o criminosi, io credo che il punto fondamentale sia nel tipo di educazione che si impartisce fin da piccoli, visto che la prima figura femminile con cui si confrontano i maschietti è la loro madre.
I bambini, che sono come spugne, captano, ascoltano, imitano, emulano; l’esempio o l’insegnamento che viene loro dato è fondamentale, innanzitutto per sé stessi, per la loro formazione caratteriale ed emozionale e poi, non di meno importanza, nei confronti di chi incontreranno durante il loro percorso di vita.
Essere genitori non è facile, non esiste un manuale di istruzioni. Lo stesso genitore si trascina sulle spalle un vissuto, ma di questo vissuto si deve sforzare di fare tesoro.
Deve insegnare il RISPETTO.
Da questo concetto scaturisce tutto.
Il rispetto dovrebbe essere la regola fondamentale di comportamento. Non è difficile da mettere in pratica, basta mettersi nei panni dell’altra persona rovesciando i ruoli.
L’individuo, NEL RISPETTO di chi ha accanto, sia in affetti o nei più disparati contesti, deve essere libero di esprimere sé stesso, di crescere interiormente, senza repressioni o condizionamenti e di fare le scelte che ritiene più opportune.
UNA DONNA E’ UN INDIVIDUO.
Sandra per @tantipensieri
Immagine dal web