Mi sveglio, la luce filtra tra le fessure della finestra illuminando la stanza.
Allungo il braccio, il tuo posto è ancora caldo, tutta la stanza è impregnata del tuo profumo, un odore inebriante, che ancora mi fa venire la pelle d’oca al solo pensiero.
La porta del bagno è socchiusa e sento lo scrosciare della doccia.
Lentamente mi alzo e mi avvicino alla porta; rimango a sbirciare senza farmi vedere, amo guardarti nei tuoi momenti più intimi, quando sai di non essere osservata, e la naturalezza dei tuoi movimenti mi incanta.
Ammiro il tuo corpo stupendo che si lascia accarezzare dal getto d’acqua fresca e vorrei essere lì, al tuo fianco, appoggiato a te, pelle contro pelle, vita contro vita.
Ma preferisco continuare ad osservarti e la mia mente corre.
Corre a focalizzare e a ricordare ogni singolo istante degli ultimi diciotto mesi, quando esattamente a quest’ora i nostri occhi si incrociarono per la prima volta.
Fu un istante e tutto prese forma, anche se nessuno dei due sapeva che quello sarebbe stato solo l’inizio di una lunga, estenuante, gioiosa, giocosa, folle e spudorata storia d’amore.
Il momento dove la vita di entrambi cambiò, virò verso orizzonti impensabili, il cielo stesso ci avvolse per creare la nostra casa e all’interno noi, con il nostro amore, con i nostri sospiri, con i nostri sguardi intesi, con la nostra vita insieme.
Una vita fatta di risate e di mani intrecciate, di piccoli grandi litigi seguiti dalla voglia di fare pace.
A modo nostro.
A questo penso e non riesco a distogliere lo sguardo, ti guardo come si guarda un’opera d’arte perché è questo che sei, una stupenda Venere, la mia Venere.
L’acqua si spegne, me ne torno piano piano nel letto sdraiandomi e chiudendo gli occhi, facendo finta di dormire ma guardandoti mentre esci dal bagno, avvolta nell’asciugamano. Ti strofini i capelli, ti volgi verso di me e dolcemente ti avvicini abbassandoti per un dolce, delicato bacio.
Apro gli occhi, ti prendo il viso tra le mani accarezzando le guance rosse, i nostri sguardi si incrociano ancora una volta.
E’ un’immagine che mi rimane sempre fissa in mente … un pulcino bagnato con una voglia, con un bisogno di dolcezza, di affetto, di amore, quell’amore che solo il suo Uomo può darle.
Mi siedo sul letto e quel viso tra le mie mani lo ricopro di baci dolci, quelle labbra le ricopro di baci appassionati, ti strigo in un abbraccio forte, intenso, un abbraccio dal quale non potremo mai più fuggire.
Ci abbandoniamo sul letto e le mani si intrecciano, i nostri corpi bollenti diventano uno solo, la nostra pelle si parla e riparte la passione che ci ha accompagnato in tutti questi ultimi diciotto mesi.
Diciotto mesi è veramente tanta, tanta roba, ma per noi è solo l’inizio.
Te lo dicono le mie mani che percorrono il tuo corpo, te lo dicono le mie labbra alla ricerca di ogni millimetro di pelle che ti provoca brividi, te lo dicono i mei occhi che sprigionano amore esattamente come quel giorno.
Te lo dice il tuo Uomo.
Te lo dico io.
Gianni per Tantipensieri