Le serate settembrine sono bellissime. L’estate, cedendo lo scettro all’autunno, dà ancora qualche colpo di coda con splendide giornate calde. Dopo il tramonto, quando ormai è buio, l’umidità che si respira esalta la bellezza della natura. La terra, restituendo un po’ del calore accumulato durante il giorno, sembra più profumata, l’erba e le foglie degli alberi luccicano sotto la luce della luna.
E noi camminiamo fianco a fianco.
Ci parliamo sorridendo, i nostri occhi si illuminano sempre di più ad ogni sguardo scambiato. Sono emozionatissima. E’ fresco si, quasi freddo, ed io, un po’ per questo ed un po’ per l’imbarazzo, mi nascondo dentro il grande collo di lana della giacca che ho indossato. Ci affondo il viso, lascio fuori solo gli occhi. Questi occhi nei quali lui non può non vedere il mio cuore che batte all’impazzata!
– Hai freddo? Vieni lasciati abbracciare che ti scaldo.
– Noo! C i vede qualcuno! Poi a casa mi ammazzano!
– Ma perché?! Ma io non mi voglio nascondere e poi ti voglio baciare!
Non rispondo, lo lascio sbollire, ma anch’io lo vorrei, moltissimo. Continuiamo a camminare e finalmente scorgo un angolo poco illuminato a bordo strada. Aspetto il momento giusto, gli prendo la mano e lo trascino letteralmente, fino a che quell’angolo buio ci inghiotte.
Tremo, ma non per il freddo. L’emozione mi fa quasi girare la testa. Mi avvicino a lui e mi lascio abbracciare. Non riesco a parlare né a sentire. Non so cosa mi stia dicendo. Mi stringe forte e mi accarezza la schiena. Nascondo il viso nell’incavo del suo collo, la sua barba appena accennata mi punge la guancia. Sento il suo profumo misto a quello della sua pelle. La sua maglia è calda del calore del suo corpo. Le mie mani vanno istintivamente sotto la sua giacca aperta e gli accarezzo la schiena anch’io.
E questo bacio… rubato alle circostanze, che quasi mi stordisce.
Le labbra morbide che si sfiorano leggere e poi si ‘assaggiano’ e si uniscono più decise.
E i respiri che si fondono.
Non credevo potesse essere così bello.
Mi sento chiamare ripetutamente da una voce che percepisco lontanissima. Mi volto verso quella voce…
– Si Maria scusami, mi ero distratta, dimmi… (Maria è mia cugina)
– Distratta? Ma in che mondo eri?
Sorrido.
– Ero lì, vicino a quel cancello, (indico un punto preciso lungo la strada), stavo baciando un ragazzo….una vita fa.
Sandra per @tantipensieri
immagine dal web