Ho fatto una piccola deviazione e ora sono qui, su questo vecchio ponte dismesso, ad osservare i piccoli vortici creati dall’acqua cristallina del torrente e a godermi la quiete del tramonto. E a pensare. Ogni volta è così. Combattuta, tra la razionalità dettatami da quei pochi neuroni che hanno ancora la forza di ragionare e la voglia di vederti, di sentirmi come solo tu mi fai sentire.
Ancora ricordo l’urto di nervi che provai quel giorno, quando mi capitasti davanti la prima volta. Arrogante al punto giusto, sicuro di te.
“Eccolo qua!- pensai – E anche oggi il nostro pavone quotidiano!
Avevi fretta di pagare le tue sigarette, semplicemente perché uno come te non perde tempo a fare file. Assolutamente.
– Scusami, ma ho fretta anch’io – ti dissi, guardandoti dritto in faccia.
I tuoi occhi scuri e il tuo sguardo tagliente, seccato ma stupito insieme, mi procurarono, letteralmente, una scossa elettrica lungo la schiena.
Non immaginavo quanto poi mi sarebbe costato sfidarti così. Una rivoluzione. Ecco cosa mi è costato. La rivoluzione dentro di me.
Mai avrei pensato di ribaltare completamente i miei modi di vedere alcune cose, i miei gusti, le mie priorità, le mie stereotipate sicurezze. Mai avrei pensato di non rispondere più di me stessa sotto il tuo sguardo. Sei capace di farmi sentire nuda in mezzo ad una folla. Quando mi sfiori io mi trasformo in una barchetta a vela in balia del vento, in mezzo alle spumose e impazzite onde di un mare in tempesta. Perdo il controllo del timone, perdo la ragione e mi lascio dominare dai sensi, che tu mi scuoti come nessuno era mai riuscito a fare.
Mi respiri sul collo e io mi accendo. E ti pretendo.
Chimica? Feeling? O forse il mio bisogno latente di cambiare?
Non lo so.
Ho solo capito che ognuno di noi ha delle zone d’ombra, dei lati sopiti, sconosciuti a se stesso. Ognuno di noi è uno strumento capace, nelle mani giuste, di emettere infiniti suoni: stridii, sorpendenti acuti, o dolcissime melodie.
Però…c’è un però….
Mentre facevo la rivoluzione in me stessa, prendevo consapevolezza del fatto che tu, abile musicista della mia anima, eri anche un po’ figlio di puttana, un po’ bugiardo, egoista quanto basta ed io, molto probabilmente, avevo una scadenza. Ma nel frattempo mi sono innamorata, di ciò che diventi quando sei con me, dei tuoi occhi magnetici che sanno ogni volta confondermi, facendomi sentire unica.
Dannati i tuoi occhi!
Cerco di convincere quella me che ti vuole, di farla ragionare, di farle capire che sta pagando un prezzo troppo alto per i brividi che le procuri. Ma non mi ascolta.
E di nuovo corre da te.
Come stasera.
Di nuovo…
Dannati i tuoi occhi
Perché mi tolgono il respiro
Mi fanno venire voglia di restare
Dannati i tuoi occhi
Perché mi fanno illudere
SANDRA per @tanstipensieri
immagini dal web