Intorno a me coesistono tante rappresentazioni caratteriali e poche persone. Concetto complesso ed articolato. Osservo una gara continua, compulsiva nel sembrare gli uni più originali degli altri. Ci si presenta come alternativi, moderni, controcorrente, insomma costruiscono un’immagine di sé diversa; un po’ per compensare ciò che di loro intuiscono come banalità; un po’ per presentarsi al “pubblico” ed ottenere una certa considerazione. A volte sembra quasi che si autocostringano ad apparire “strani”. Per assurdo, in questa epoca “moderna”, non sono tanto gli adolescenti a cercare una strada diversa ma sono più gli “adulti” ancorati, forse, alla loro adolescenza. Ognuno sceglie le proprie “manifestazioni”, chi estetiche, chi politiche, chi culturali, chi alimentari, mi annoia anche solo farne un elenco…
Assumono comportamenti “disuguali dalla gente”, per forza anticonformisti, a volte estremisti. Si danno appellativi di ogni genere, ne ho sentiti e letti di “nomi-etichette”: stravagante, particolare, folle, selvaggia, moderno/a, libero/a, “oltre”…
Descrizioni del proprio sé per poi inscenare la “parte” decisa; indubbiamente sono dei bravi attori, il loro copione non è mai in pericolo e si prendono i loro applausi. Io sono dell’avviso che ci sia una linea sottile tra ciò che è ridicolo e ciò che è stravagante. Molti/e sono ridicoli.
Quant’è bella invece la normalità?
Persone semplici senza fronzoli, per gli altri banali, per me meravigliosamente normali. Io sono una donna normale, compio le stesse azioni di molti: lavoro, mi arrabbio, sorrido, ho paura, piango, rido di gioia, mi meraviglio dei miei figli, faccio la spesa, pulisco casa, mi compro un rossetto, leggo, mangio, scrivo, cucino, amo, faccio l’amore, vedo la televisione, sogno, desidero, progetto, pago le bollette. Ho le mie solitudini, i miei difetti, le mie mancanze, i miei errori, le mie insicurezze, le mie soddisfazioni, le mie gratificazioni, i miei pregi, le mie nostalgie, le mie speranze…
Come tutti penso e parlo da persona normale.
Certamente conosco persone dalla personalità particolare, con intelligenza creativa, spirito “volante”, sensibilità profonda, fantasia intensa, intuitività sbalorditiva; sono rare individualità che non recitano, che nemmeno si rendono conto di quanto siano originali perché essere così, per loro, è “normale” e non spendono la loro intelligenza nel cercare di assumere atteggiamenti strambi. Non si delimitano in sostantivi né in direzioni comportamentali fisse. Mi meraviglia sempre la loro non consapevolezza di essere speciali.
” Anche l’anticonformismo perenne è una forma di conformismo. La più sottile, dato che quelli che per partito preso non vogliono mai assomigliare agli altri finiscono poi per assomigliarsi tutti fra loro” ( Massimo Gramellini).