Ennesimo corso di aggiornamento.
Ma perché mi fanno di questi dispetti! Perchééééé!? Avevo appena finito di imparare il funzionamento del programma in uso, in tutte le sue sfumature, ne ero diventata la maga. Invece bisogna cambiare. Io sono negata co ste robe. A me piace sognare, cantare, faccio una fatica enorme a lavorare con la tecnologia. Sono dovuta scendere a patti con me stessa ed obbligarmi ad imparare, non c’è scappatoia, bisogna stare al passo con i tempi, a prescindere dalle mansioni lavorative.
Entro nell’aula e adocchio subito una sedia vuota, né troppo avanti né troppo indietro. Bene. Se mi dovesse venire sonno non se ne accorgerà nessuno e comunque, da lì riesco a seguire. Tra l’altro oggi ho un raffreddore di quelli memorabili, le orecchie ovattate, naso che cola, starnuti senza sosta. Mi stanno anche guardando storto….calmini eh, che se avessi potuto avrei fatto volentieri a meno di venire in queste condizioni, ma il corso era obbligatorio.
Stranamente il formatore non è giovanissimo, anzi, credo molto vicino alla mia età e anche un bel tipo direi. Si si.
Si comincia. Dio che fatica seguire. Però devo assolutamente capire, è pane quotidiano per me. Alzo la mano per chiedere un chiarimento, espongo le mie perplessità e ottengo una risposta molto esaudiente accompagnata da un sorriso a ottanta denti. Beh…si vede che ho ancora il mio fascino. Mi viene quasi da ridere, ma non ne ho la forza. Mi scoppia la testa. Che giornata mamma mia! Speriamo di finire non tanto tardi, devo andare a fare un acquisto importantissimo. Ho visto, nella vetrina di un negozio che conosco bene, della lingerie che mi piace molto. Certo il manichino è più magro di me, e per questo la sottoveste, raffinata e sexy, abbinata all’intimo, cade molto bene, ma chi se ne importa, non devo acquistare la taglia del manichino, ma la mia.
Appena sarà passato questo fastidioso raffreddore e sarò tornata in forma, gli farò una sorpresa, di quelle che piacciono a lui e anche a me. Mi piace sorprenderlo, vedere quella luce birichina nei suoi occhi. Gli occhi non riescono mai a nascondere sensazioni ed emozioni. Mi piace provocarlo, stuzzicarlo, attirare i suoi pensieri, con un gesto, una battuta, un’occhiata d’intesa. Mi piace buttare questa invitante esca affinché lui abbocchi, cosciente e divertito. E contento. Mi eccita il suo sguardo di apprezzamento e di desiderio, paragonabile a quello di un affamato e assetato a cui viene offerto del cibo appetitoso e dell’acqua fresca di sorgente. Le sue mani, avide, che vorrebbero essere dappertutto contemporaneamente. La sua bocca, calda, che cerca il mio fuoco. Il suo respiro che si agita e si fa corto, impaziente, come il mio. Ed io che mi sento giovane e bellissima al pari di una trentenne, piena di vita e di colori, come una calda e assolata giornata d’estate. Pelle contro pelle, le mie gambe che diventano catene, affinché il calore di entrambi si fonda e ci lasci infine dormire, come due guerrieri che finalmente riposano dopo la battaglia.
– Allora, tutto chiaro? –
Eh?? Oddio il corso! E ora? Mi sono persa! Mannaggia a me e a questa mia testa sognante! Domani dovrò chiedere a qualcuno fingendomi più imbranata di come sono. Mannaggia la pupazza! Vabé, domani ci penserò. Corso finito. Mi avvicino al formatore per salutarlo e, con una faccia da schiaffi non indifferente, gli stringo la mano e gli sorrido dicendo: – Grazie, è stato molto esaustivo. – Mi allontano velocemente prima che il mio naso, allungandosi per la sfacciata bugia, lo colpisca in pieno volto.
Mal di testa passato. Avere la testa tra le nuvole è poco pratico ma molto salutare. Tempo cinque minuti e sono in macchina, verso i miei sogni, prima che chiudano i negozi.
Sandra @borghettana
immagine dal web