Puoi fuggire da tutto ma non da te stesso, la vera prigione è la paura di rivelare le proprie debolezze e verità.
Preferirei l’insonnia ad un risveglio vuoto dell’assenza di te
C’era un ingoiarsi di sguardi che è rimasto incollato alla retina
Ho chiuso gli occhi
adesso
per vedere ancora
guardarci
noi fantasmi e mani strette.
Non c’è sole
solamente io e le parole.
Un foglio bianco sotto le foglie.
Ci metto le parole che sputano in faccia
Ci metto le parole che gonfiano gli occhi
Ci metto le parole più belle della letteratura
Per chi sa ascoltare i silenzi
Per chi dice la verità
Per chi, in questo momento, non sa ancora niente
Silenzio.
Una foglia si è portata via tutte le parole
Silenzio.
Anche il silenzio ha densità
Quando le non parole sono carezze
E quando le carezze sono distanti
Lontananze tra piccoli spazi
Silenziosi vuoti spaziosi
Respiri, abbracci
Morbidezza e silenzio
Tra comodi cuscini
Silenziosa libertà
È strano come alcune parole si adattino perfettamente a situazioni diverse.
La poesia dedicata a qualcuno può incollarsi a qualcun’altro con una facilità disarmante, nonostante le notevoli differenze caratteriali.
Alla fine è tutto uguale.
Io sono sempre la stessa a volte passiva.
Il soggetto cambia, il modus operandi no.
Vampiri energetici, occhi tra parentesi e bocche digitali.
Il tempo, l’età, l’esperienza non influiscono sul coraggio.
Quello è un dono per pochi.
Una virtù.
Marinella per @tantipensieri
immagini da web