Come si fa a stabilire quale potrebbe essere l’ultima possibilità? E’ un concetto così astratto …
La si potrà individuare solo nell’ultimo tentativo di salvare una vita umana, prima che sopraggiunga la morte e lasci il posto ai rimorsi, per non aver provato l’impossibile.
Ma nei legami con le persone, di qualsiasi natura essi siano, non esiste un’ultima possibilità. Nel momento in cui subentra un naturale logorio del rapporto, perché tutto comincia e tutto finisce, si tende a concedere un’ultima chance prima di perdere la pazienza e di gettare la spugna. Ma chi decide la misura della pazienza? Chi stabilisce quale può essere la classica goccia che fa traboccare il vaso? I nostri sentimenti forse?
Se teniamo tanto a qualcuno, l’ultima possibilità forse non arriverà mai. Ne daremo sempre un’altra e un’altra ancora, fino a quando resisterà la speranza che questa persona possa cambiare, che ci possa dimostrare quello di cui abbiamo bisogno per crederci ancora. Ma nessuno cambia.
Cambieremo noi, il giorno in cui prenderemo coscienza del fatto che l’ultima possibilità non è un’opportunità per gli altri, ma lo è per noi stessi, per i nostri testardi sentimenti, per la paura di perdere qualcuno; è un’ultima occasione per la nostra coscienza, affinché non ci rimorda e non ci rimproveri di non aver fatto abbastanza; è un ultimo sforzo per le nostre insicurezze; un alibi per il nostro orgoglio, per la nostra dignità. Non potrà mai essere chiamata ultima possibilità, nemmeno quando una situazione sarà conclusa, perché la ragione è una cosa, il cuore un’altra e i sentimenti non hanno leggi che tengano. Qualunque strada si decida di percorrere.
Le possibilità non si possono quantificare. Non abbiamo a che fare con la matematica.
E’ anche una questione caratteriale. C’è chi ne concede a bizzeffe e chi invece da l’out out al “primo errore”.
Forse sarebbe la soluzione migliore. Un po’ di sano egoismo aiuta a vivere meglio e senza fardelli che corrodono l’anima.
Borghettana per @tantipensieri
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