Cara Mimì,
tutte le volte che la maggior parte di noi donne ascolta le tue canzoni forse vorrebbe scriverti e farti mille domande e raccontarti mille cose, avventure, amori e parlare con te degli uomini.
Pochi anni prima della tua scomparsa hai interpretato un gioiello delle musica italiana “gli uomini non cambiano” ed inevitabilmente sembra quasi che ascoltando la canzone ci sia il racconto di tantissime di noi, l’amore per il padre, a volte perfetto ed a volte sgangherato, il racconto della prima volta e di tante volte, quando la prima bugia e tutte le altre di un uomo ti fregano e tu pensi che sia amore ed invece “piangi mille volte”.
La delusione d’amore: eccola. La prima. La prima di una serie.
Chissà come sarebbe parlare con te degli uomini?
Io me lo chiedo sempre.
Tu negli anni 90 già parlavi di uomini che ti uccidono, quando ancora il termine femminicidio non esisteva, parlavi di una morte dell’anima più che fisica ma pur sempre dolorosa, inaffrontabile, folle, terribile.
Parlavi già di mancanza di rispetto verso le donne e non era facile perchè anche lo stesso movimento femminista, che tu stessa sostenevi, forse, aveva minato quello che una donna deve poter rappresentare per un uomo.
Noi donne ci siamo ribellate ma nello stesso tempo forse abbiamo perso il rispetto da parte degli uomini? Non lo so. Forse il rispetto non è mai davvero esistito. Forse non esisterà mai.
Nella tua canzone ne parli con parole durissime: “ Invece, gli uomini ti uccidono… E con gli amici vanno a ridere di te…”
e già, perché è così, gli uomini si vantano delle loro scopate, si vantano anche di averne avute tante, loro si comportano così e li chiamiamo play boy, una donna sessualmente libera è una troia.
Mimì ho ragione?
Ti prego Mimì rispondimi…
Dobbiamo diventare come loro?
Dobbiamo diventare dure come loro? Peggio di loro?
Dobbiamo violentarli psicologicamente o dobbiamo sempre stare zitte e piangere in un angolo.
Cosa hai fatto tu?
Io lo so ed è per questo che sto parlando con te…
Nella tua canzone tu ci dici cosa fare:
“Ma perché gli uomini che nascono
Sono figli delle donne
Ma non sono come noi
Amore gli uomini che cambiano
Sono quasi un ideale che non c’è
Sono quelli innamorati come te…”
Ed ecco che torna la nostra Mimì, innamorata, fiduciosa, combattiva finché hai potuto, tu hai creduto nell’amore.
La faremo anche noi, sapendo che ogni volta sarà sempre peggio o meglio, chi lo sa.
Ciao Mimì,
Posso scriverti ancora?
Arianna Capodiferro per @tantipensieri
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