Consumarsi a piccoli tagli perché: il dolore porta sempre con sé qualcosa di turbante e perturbante; rappresentano molto bene questa idea i versi durissimi di Nappa che, con terminologia diretta e ritmo serrato, ci accompagnano al centro del male, unica punto da cui è possibile intravedere, forse, una nuova feritoia verso il sereno vivere.
Sono dovuta scappare da te,
Sono dovuta scappare da te solo per non farmi ammazzare dal nostro terrore.
Ho raccolto tutta la parte sinistra del corpo,
l’ho buttata in uno scantinato verde acido;
come in un’operazione a cuore aperto, ero fiamma nel vuoto.
Ogni giorno ho divorato le foglie secche del nostro tormento
nel nulla della vita che ho ripreso a bere dissetata.
Sono stata costretta a morire.
E dalla voragine della mia camera,
ho riconosciuto il candore tra i tanti muri cadenti del mondo.
Adesso dipingo di rosso l’inchiostro nero che indossavo;
non sento più il sangue scivolare giù fino ai piedi.
Tra le sue braccia mi sento scoppiare,
scoppiare d’amore senza sentirmi bucare.