10“Col tempo e con la paglia maturano le nespole”
Ero piccola e sentivo ogni tanto mia nonna materna pronunciare queste parole, magari nel bel mezzo di una conversazione di tutt’altro argomento. Non capivo che cosa c’entrassero le nespole in quel contesto. Ma i bambini della mia generazione non erano come quelli di oggi, che ti fanno pelo e contropelo, che già sanno tutto e se non sanno vogliono sapere. Perciò nemmeno chiedevo, e me ne restavo nel mio mondo di Alice nel paese delle meraviglie, dove a volte ancora sto. Ma questa è un’altra storia.
Con gli anni ho capito. Il tempo era la chiave di tutto, il protagonista della recita della vita. La paglia e le nespole erano solo attori inermi. Col tempo tutto cambia e si trasforma. Le situazioni, le persone. Tutto. Il tempo sa tutto. Aiuta a decidere, districa matasse ingarbugliate, trovandone il bandolo che ci affanniamo a cercare, a volte senza risultato. Ci fornisce occhiali speciali per vedere ciò che non avevamo visto prima. Fa tutto lui. Come dice lui e quando dice lui. Ma fa uscire fuori tutto.
C’è da dire però, che molto spesso ci nascondiamo dietro al tempo perché in realtà, le verità che poi ci rivela, in cuor nostro noi già le conosciamo e sappiamo che non ci piacerebbero. Le lasciamo quindi rinchiuse nei meandri della nostra anima e della nostra coscienza, vivendo in una ipocrisia autodifensiva. La testa ben nascosta sotto la sabbia, come gli struzzi. E quella vocina che ogni tanto fa capolino e dice la sua? “Zitta tu! Guastafeste!”
E cosi andiamo avanti, coscienti e consapevoli che tanto, prima o poi le nespole matureranno. E’ forse un comportamento vigliacco? A volte si, lo è. E’ come se non volessimo prenderci la responsabilità di agire provocando un cambiamento della nostra vita, più o meno importante. E’ così, inutile negare.
Nel posto di lavoro magari, quando non si sta più bene in un certo ambiente e si valuta se cambiare mansioni. Magari c’è la possibilità di poterlo fare. Ma poi? Ci troveremo bene? E se poi ci troviamo male? E così aspettiamo…qualcosa succederà. E spesso succede. E va tutto per il giusto verso. Altrimenti sopportiamo, cercando di barcamenarci nella falsità fuori e dentro di noi.
E nei rapporti con le persone? Trasciniamo situazioni sbagliate, perché cuore e cervello non si trovano mai d’accordo, mai.
Ma arriva un giorno, che qualcosa scatta dentro di noi. Il momento è giunto. Le nespole sono mature. E si decide di scegliere il male e il dolore minore. Anche con molta sofferenza e molti dubbi. E torna quella vocina: “Avrò fatto bene? Avrò sbagliato?” Questa volta non la scacciamo, non le intimiamo di stare zitta. Ci faremmo ulteriormente del male. Andiamo avanti. Con la tristezza in cuore ma andiamo avanti.
Ed ecco che di nuovo il tempo ci viene in aiuto. Come? Servendoci su un piatto d’argento verità che non ci aspettavamo, o delle quali non avevamo comunque conferma. Ci aiuta offuscando quel malessere emotivo che si crea quando si allontana una persona che non va più bene per noi. Ci calma. Ci ridona il sorriso.
Guardiamo a ciò che è stato con occhi nuovi, facendo tesoro dei nostri errori.
Nonna mia aveva un proverbio per ogni occasione.
“Il tempo è un gran Signore”
E’ così…..
borghettana per @tantipensieri
immagini dal web