Il mondo del calcio si ferma.
Il mondo si ferma.
Si ferma davanti ad un evento che non si può spiegare, davanti ad una cosa tanto incomprensibile quanto tragicamente naturale.
Quante persone, giornalmente, perdono la vita per problemi cardiaci … molte purtroppo … quando succede ad un calciatore, ad un atleta in generale, rimaniamo tutti basiti in quanto li vediamo some superuomini, ipercontrollati, iperverificati, mentre sono “solo” uomini, con tutte le loro debolezze.
In questi casi si allunga tremenda l’ombra del doping, anche se molto più realisticamente possiamo ragionare di prestazioni richieste sempre maggiori e tempi di recupero sempre più ridotti, tutto questo anche, o soprattutto, a vantaggio delle reti televisive che assicurano alla Lega Calcio e alle Società lauti guadagni.
Davide Astori, calciatore di prima fascia, 31 anni, giovanissimo a livello anagrafico, nel pieno della carriera dal punto di vista atletico, carriera che lo avrebbe sicuramente visto protagonista nella nuova Nazionale, da rifondare dopo la batosta delle qualificazioni ai prossimi Campionati Mondiali, di cui sarebbe stato uno dei pilastri.
392 partite ufficiali tra professionisti e Nazionale, 9 reti.
Astori è stato solo l’ultimo in ordine di tempo e ancora ci chiediamo “Perché? Come è possibile?”
La verità, anche se non vogliamo crederci, anche se da esseri umani cerchiamo in ogni modo di ribellarci, è che ognuno di noi ha un destino a cui non si sfugge.
Davide è stato chiamato, in una notte d’inverno, per un’ultima, interminabile partita … “Lasciami andare” … ora si impone con la sua solita classe nei verdi campi del Paradiso.
Riposa in Pace Davide!
Gimbo67
Immagini dal web