La crisi del quarto di secolo

Qualche anno fa mi trovai a leggere un articolo che sosteneva che la maggior parte dei ragazzi tra i 25 ai 30 anni vive un periodo strano della propria vita.

Un periodo in cui sanno poco o nulla del futuro, cercano il loro posto nel mondo incerti di quello che la vita possa rivervare.

Leggevo quell’articolo senza dargli troppo peso, credendo fosse l’ennesimo studio dell’ennesimo ricercatore straniero, uno dei tanti a cui non dare troppo peso.

E invece mi ritrovo oggi in una stanza non molto grande di una casa che non sento mia, a pensare e ripensare a quanto di vero ci fosse scritto.

Mi trovo in una città sconosciuta a farmi tante domande, a soffermarmi su tanti chissà, con un milione di perché.

Mi guardo in giro ogni giorno, parlo con tanti ragazzi della mia età e mi rendo conto sempre più di quante paure ci accomunano, di quanti dubbi ci attanagliano.

La chiamano “crisi del quarto di secolo”.

C’è chi si è appena laureato e chi invece non ha mai iniziato.
C’è chi cerca lavoro e chi l’ha trovato ma non sa quanto durerà.
C’è chi cerca l’amore, chi ce l’ha già ma non sa bene dove lo porterà.
C’è chi li ha entrambi, chi li cerca tutti e due, chi li ha nella stessa città e chi invece tra salti mortali tra l’uno e l’altro continua a viaggiare.

Nessuno sa bene come comportarsi, nessuno sa bene la strada da intraprendere, nessuno sa bene da che parte iniziare.

E non ci resta che aspettare nell’attesa di avere certezze, nell’attesa di avere risposte.

E non ci resta che aspettare con pazienza e rassegnazione che il domani arrivi in fretta e porti con sé un po’ di buon umore.

Arianna Caffarella per tantipensieri

 

Condividi

Leave a comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.