Giunse il momento anche del Tempo che come il più avverso dei nemici si scagliò nel mio cammino. Come un guerriero impavido, sicuro di doverlo affrontare prima o poi, attendevo la sua strategia. La mia armatura era forte e il mio scudo implacabile, la mia spada era molto affilata e il mio elmo mi permetteva di aver ben chiara la mia visione di vita. Stando fermo sapevo che avrei potuto faticare ma non temevo nulla che il destino non mi avrebbe già scritto.
Come un vile assassino, una bestia feroce assetata di vita, iniziò il suo attacco sorprendendomi amaramente.
Il Tempo, quel vile; che riesce a mutare il riflesso della giovinezza in vecchiaia; che trasporta i ricordi a volte così lontano da far perdere le tracce; che spegne i migliori affetti tenedo le anime a distanza; sì, il tempo, sferrò il suo astio verso quest’uomo.
La sua codardia mi sorprese alle spalle e quasi rimasi senza difese talme te forte fu l’urto che si avventò contro di me. Non credevo potesse tanto! Da vigliacco non scelse di danneggiarmi direttamente ma approfittò, sotto i miei occhi, di un pezzo del mio cuore. Prese ciò che amavo tanto e cominciò a strapparla via dal mio affetto. I miei occhi iniziavano a riempirsi di lacrime, le mie grida ragginsero un livello altissimo tanto da stordire me stesso, tremavo al sol pensiero di separarmene e la mia bocca non riusciva nemmeno a contenere la saliva tanto il dolore percuteva me stesso. Come un ultimo petalo di un fiore che sta appassendo man mano cercavo di restar aggrappato al mio pezzetto di vita intensa e dentro me, pregavo affinché non me ne separassi. Io mio pianto era straziante e sentivo la scissione del mio cuore avvenire man mano. La sola cosa che potevo è sperare che non si frantumasse del tutto per l’impatto crudo che stava avvenendo. Gridavo sempre più forte! Mi sforzavo dicendo: “No! No! No! Non è possibile! Non voglio! Cuore mio! Non separarti così!” Stavo perdendo il lume della ragione, la mia dignità di guerriero, il mio forte sentimento si sbriciolava in pochi attimi e anche la mia certezza era in ginocchio. In ginocchio, in una pozza di lacrime e col cuore ferito tentai di reagire contro il mio acerrimo boia che di lì a poco mi avrebbe finito con il suo ultimo colpo. Mi rialzai e con tutta la forza che mi restava mi aggrappai all’unica certezza che mi rimaneva ancora. Agguantai la mia razionalità e sbattendola in faccia al Tempo pronunciai tali parole: “Non puoi nulla contro l’amore mio! Io amo oltre e lo farò per sempre!”
La battaglia si spense in un attimo seguente. Non ci sarà mai tregua probabilmente per questo guerriero mi dissi ma combatteró con tutto me stesso, con tutto l’amore che ho.
@Carlitorosel per @tantipensieri
Immagini dal web