Inchiostro nero di Milo De Angelis perché: la prossimità, che talvolta diventa sovrapposizione e alle volte disgiunzione tra vita e parola, viene descritta dal poeta in maniera tagliente e naturale, come se i modi di manifestarsi dell’esistenza abitassero dentro il pensiero scritto qualche ora, e qualche ora tornassero dentro le pratiche quotidiane anche le più fragili, le più disperate.
La vita esce dal quaderno
a righe, stamattina, svolge i pensieri,
supera i ponti, getta le sillabe
in un fiume di acque lunari e di ragazze
disperate per un corpo da niente
un cenno delle labbra,
una tenerezza protesa nel vuoto.
( da Tutte le poesie 1969-2015, Mondadori 2017)
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