Stanotte, la notte di Natale.
Io ti voglio augurare qualcosa che non so ben definire.
Quei brividi belli che attraversano il corpo.
Stanotte, la notte di Natale.
Ti si stampa in faccia quel sorriso ebete e non ci puoi fare proprio nulla, ma fosse anche solo per cinque minuti (o di più se si è fortunati), ti ritrovi con la bella sensazione di essere finalmente arrivato nel posto giusto. Ma c’è quel pensiero lontano che torna è di momenti passati, certo ora non fanno più male ma solo compagnia, ne senti il calore sotto lo sterno e proprio sopra la bocca dello stomaco… insomma avete capito tutti dove. Il respiro si accelera e il fiato è corto, di attesa, sei con gli occhi umidi mentre sorridi.
Stanotte, la notte di Natale.
Con un caffè dentro la testa e il vuoto dentro lo stomaco, ho riempito pagine bianche per te che sei:
la mia ‘meità’
la mia ‘ipseità’
la mia ‘individualità’
Stanotte, la notte di Natale.
Dimmi come fai a non esserci… se io ci sono.
La natura non conosce il vuoto perché le due metà, la tua e la mia, fanno un tutt’uno ove si mescolano e confondono mentre stringo fra le braccia la tua metà.
Oggi è un giorno speciale.
Stai fermo così, lasciati sfiorare e chiudi gli occhi, la mia mano ripassa il tuo viso per tenerlo ancora con sé quando non ci sarai.
Stanotte, la notte di Natale, per fortuna che ci sei.
Bella la certezza che qualcuno c’è…
Per te, per noi, per voi.
C’è lo stupore e la meraviglia.
E… Buon Natale. 🎄
Marinella per @tantipensieri
immagini dal web.