Cercavi un fiore di Edith Sodergran perché: l’attesa, anche non ricercata, di quello si crede possa essere il proprio naturale compimento e riempitivo ultimo, immaginato nella sua astratta bellezza, una volta incontrato, se si ha questa fortuna, si manifesta in tutta la sua concretezza, più grande, più forte, più umana dell’idea a cui lo si faceva corrispondere. Lo scarto, al posto di divenire meraviglia e stupore, confluisce svelto nella delusione perché se incontrare una donna affascinante è concepibile, trovarsi seduta di fronte un’anima è ben altra cosa; accettarla e tenerla con sé richiederebbe un’autentica sovversione ma, si sa, è sempre l’epoca delle passioni tristi che, alla fine, non sovvertono mai nulla.
Cercavi un fiore
e trovasti un frutto.
Cercavi una fonte
e trovasti un mare.
Cercavi una donna
e trovasti un’anima-
ti senti deluso.
Da La luna e altre poesie (Via del Vento Edizioni, 1995)