– Cosa guardi?
– Le tue mani.
– Sono sempre le stesse.
– No, non è vero..
Mi sorride, sa cosa intendo.
Mi abbraccia e io mi accoccolo, mi nascondo nel suo abbraccio, nel suo respiro, nel suo battito. Penso, vado a ritroso nel tempo. E il mio cuore e la mia mente parlano, pur rimanendo in silenzio.
Ricordi quella domenica di maggio? Ci conoscevamo da poco. Ti feci una sorpresa al lavoro, con quei calzoncini rosa cipria e la mia freschezza di ragazza. Eri in turno con quel matto del tuo amico. Mi misi a sbirciare fuori dalla porta a vetri del tuo ufficio. Stavi disegnando, ma ero troppo distante per vedere cosa. Quella fu la prima volta che osservai le tue mani. Gli avambracci appoggiati sulla scrivania, con una mano tenevi fermo il foglio, e con l’altra, appena sollevata, una semplice penna BIC. Con movimenti leggeri e decisi tracciavi dei segni, la testa leggermente inclinata di lato e l’espressione assorta. Quando ti accorgesti della mia presenza, mi sorridesti contento e mi facesti entrare. E vidi il tuo disegno. Un cavallo dietro una palizzata. La criniera al vento, il pelo lucido, gli occhi che sembravano parlare. Con un bellissimo gioco di ombre, più che un disegno sembrava una foto in bianco e nero. Pensai che solo ad una bell’anima potevano appartenere quelle mani, capaci di disegnare tanta poesia. E non mi sbagliai.
Sono passati gli anni, e io le osservo ancora, sono un concentrato di te. Forti, come la tua forza interiore, e curate. Potresti spalare carbone tutto il giorno, ma le tue mani non apparirebbero mai trascurate o in disordine. Quando ti arrabbi si muovono nervose, stizzite, come lo sei tu in quel momento. Ma poi si calmano. Tu ti calmi.
Aggiustano tutto le tue mani. E hanno aggiustato anche me, le mie insicurezze, le mie paure. Se sono quella che sono, lo devo anche a te, alla tua fiducia. Una fiducia che non ho mai tradita, perché avrei tradito me stessa. Sono capaci di tanta tenerezza le tue mani. Mi coprono quando ho freddo, mi sistemano il collo della giacca, ravviano le ciocche in disordine dei miei capelli. Mi confortano quando sono stanca. Ma non dimenticano mai il mio essere donna. Decise e prepotenti, sanno sempre come farmi ancora tremare.
(Dedicato)
@borghettana per @tantipensieri
Immagine dal web