Dolce Autunno
che spiri dall’Ovest
fili la bruma
e le tele di ragno,
canti dell’uva
e l’ebrezza del raccolto,
intrecciando con dita di sonno
il tempo in cui tutto riposa.
Il tuo talamo frusciante
accarezza la mia inquietudine
e narra dell’inesorabile assottigliarsi della vita,
“così in cielo così in terra”
“così in terra così in cielo”.
Le stelle sono illusioni di pietra,
le nuvole nostalgie di orizzonti (per questo talvolta li abbracciano)
e il vento racconta ancora ai bambini
dei tempi in cui solcava il mare in una culla di legno
in cerca del limite ultimo del coraggio.
La tua tempesta di foglie
plasma il sospiro
che porta il ricordo,
ma il tempo in cui tutto riposa reclama
l’ultimo raccolto.
Il sacrificio è compiuto,
i canti si spengono.
La promessa dell’Autunno è un silenzio di fango
posto sull’altare delle ere.
Alice Rocchi per @tantipensieri
Immagine: © Kirsty Mitchell