Immensità che si toccano

Chissà qual è il fascino segreto e inconsapevole del mare; quel brivido che corre lungo la schiena, il riflesso che abbaglia gli occhi e li ipnotizza col costante, inarrestabile, continuo dondolio delle onde. Pendolo profumato di estate, clessidra di spuma, bussola orientata verso la libertà.
Chissà che forza è quella che spinge ad avvicinarsi, sfiorare l’acqua e desiderare di farne parte. Un altro passo, un altro ancora e la marea accoglie accarezzando dolcemente, lenitiva e invitante, calda degli ultimi raggi di sole.
Forse è proprio lì l’incontrollabile attrazione, nell’incontro tra cielo e mare, nel cielo che si specchia nel mare, nel mare che cambia col cielo.
Il mare e il suo mondo sommerso, tesori affondati, misteri protetti, profondità irraggiungibili.
Il cielo e le sue stelle splendenti, speranze affidate, sogni custoditi, guide invisibili.
Immensità che si toccano lungo la linea dell’orizzonte, confusa, instabile, sempre un po’ più in là.
Gradazioni di azzurro che si contrastano e completano, si cercano e continuano, si rincorrono e trasformano, si condizionano e fondono.
E si tuffano e nuotano.
E si lanciano e volano.
E si può solo restare a guardare, con stupore reverenziale, a riva.

@babyLux_93 per @tantipensieri

Foto dell’autrice

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