Ero abituata a sette rose rosse mandate da lontano.
Arrivavo a casa e per quel giorno vedevo i fiori passione aspettarmi sul tavolo in sala, ben riposti in un vaso alto.
San Valentino.
Aprivo il biglietto restando senza fiato, era un amore a distanza ma ai tempi era la mia completezza.
Poi…è passata una vita e le cose sono cambiate. O il destino ha deciso di farle cambiare.
Non avevo più i miei fiori, neppure quell’amore, finito ormai da un po’; da un paio di giorni mi scrivevo con un ragazzo, non avevo voglia di nulla di serio, neppure mi intrigava, ma ci raccontavamo o meglio: io mi perdevo in parole e lui mi ascoltava.
San Valentino.
Non volevo restare senza regalo, allora andai a comprarmi una fedina d’argento e mi dissi “chissà se mi porterà fortuna!”
Dopo quattro giorni incontrai quel ragazzo dei messaggi… timido, mani fredde… aveva qualcosa di misterioso, non parlava molto, si faceva assorbire attraverso la musica e fu proprio quella che lui tanto amava a farci poi innamorare.
Erano trascorsi solo pochi giorni dalla Festa degli Innamorati, lui mi regalò un cd e ancora oggi a distanza di undici anni, ricordo a memoria i testi che contiene per tutte le volte che l’ho ascoltato.
Iniziava con “Angel” degli Aerosmith e ora ripensandoci sento la batteria cullarmi il cuore…
Debora Aberti
per tantipensieri
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