Scrivere, non conosco altro modo di mettermi in contatto con me stesso, un bisogno di sentirmi nudo, senza difese, senza l’offuscamento di inutili verbalizzazioni, di gesti, libero dalla mia faccia stanca.
Solo un foglio bianco, uno spazio aperto su cui correre, capire in cosa riesco ancora a credere, perché quando le parole arrivano non passano per nessun controllo, non passano per l’arida razionalità, un flusso continuo di pensieri, fili che si ricongiungono, sento solo arrivare parole scarne, scavate, senza nessuna voglia di vestirsi a festa, non ho mai amato certe ridondanze, le mie verità, le mie paure non ne hanno bisogno, vengono fuori asciutte, dolenti.
La notte diventa perfetta per provare a sentire, le parole stringono alla gola, ti afferrano, non ti lasciano respirare, le senti muoversi dentro, smaniose di prendere vita, di pretendere il loro spazio.
Tutto si ferma, solo il rumore dei pensieri, solo il rumore della coscienza, non può mentire, non serve mentire.
Un foglio bianco che si riempie, prende corpo, forma, il suono del respiro lento, una sigaretta sempre accesa e le immagini continue di scene di vita, slegate, inutili, irrilevanti come tutto quello che conta, sorrido, mi tocco la faccia.
Non sono mai stato più vivo.
@freud2912
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