Ogni giorno veniamo subissati di notizie di vario genere, ma quelle che lasciano più perplesse sono sempre quelle in campo economico. Forse è vero che abbiamo evitato il default del sistema Italia, pagando un prezzo simile ad un bollettino di guerra, ma è anche pur vero che nonostante i grandi numeri che ci propinano fotografano un paese che lentamente prova a tirarsi fuori da una crisi che ha messo a dura prova la tenuta di tutto il Paese, dall’altro lato ci troviamo di fronte ad una realtà che non rispecchia in toto i grandi numeri.
E’ vero i numeri fanno riferimento a parametri su scala nazionale, ma accanto a questi dovremmo avere il coraggio avvicinare i numeri che fanno riferimento ad altri parametri. Il pil è in ripresa, ma molte famiglie non riescono piu ad arrivare nemmeno alla terza settimana del mese, addirittura più di 4 milioni di famiglie vivono sotto la soglia di povertà, eppure l’industria cresce grazie alle esportazioni, si parla di quasi un milione di posti in più eppure la situazione è drammatica.
Il divario tra nord e sud cresce a dismisura con i meridionali costretti sempre più ad emigrare al nord, o ancora peggio all’estero a cercare fortuna dove anche un cameriere o lavapiatti ha una sua dignità sia a livello lavorativo che economico.
Il nostro paese non riesce a scrollarsi di dosso le vecchie zavorre, anzi ci si trincea dietro queste zavorre per mantenere lo status-quo delle cose anche per colpa dei nostri politici.
La cosa che fa più rabbia a molti è che quando magari si presenta qualcuno che vorrebbe cercare di cambiare ecco che si cerca di ostacolare in tutti i modi per poi dire che in altre realtà europee le cose vanno molto meglio.
Il nostro non è un paese per innovatori.
@alexpinnisi
immagini dal web