“Il genere umano non può sopportare troppa realtà”.

Da questa piccola frase di Thomas Stearns Eliot, scrittore statunitense e medaglia del Premio Nobel per la letteratura 1948 letta su twitter qualche giorno fa, ho preso spunto per un piccolo articolo sul bisogno di evasione mentale che è insito nell’essere umano e che si riversa ad esempio nella lettura di un libro o di una poesia e prima ancora nella sua stesura.

Ognuno di noi, piccolo ed immenso microcosmo di emozioni e sensazioni, ogni giorno esprimiamo agli altri ciò che pensiamo, ciò che immaginiamo ed in questo processo di introspezione prima ed esternazione dopo, spesso sentiamo il bisogno di mettere questi pensieri nero su bianco, di farli conoscere a più persone, anche di altra nazionalità o ideologia.

La scrittura creativa è un potente momento di espressione dei nostri pensieri e ci permette di descrivere mari immensi e cristallini, di volare su alte montagne invalicabili, dichiarare con versi sublimi sentimenti d’amore o frasi cariche di odio e di livore, fantasie astratte di luoghi misteriosi in paesi lontani e quant’altro, il tutto per un solo e semplicissimo fine: farci sognare ad occhi aperti realtà in cui siamo noi gli attori principali e maestri compositori di quello splendido ed incantato mondo a portata di tutti noi…la nostra fantasia.

@Giuseppe M.

Immagini dal web

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