La ragione del cuore

Lucia arrivò in anticipo alla fermata del pullman, non le piaceva fare le cose di fretta, programmava sempre tutto con cura, ogni dettaglio, non lasciava nulla al caso, non amava gli imprevisti e difficilmente si faceva cogliere impreparata. Aveva deciso di trascorrere il weekend fuori città, in un piccolo paesino tra le colline toscane, un luogo tranquillo lontano dal caos della città, per fare tante passeggiate all’aria aperta e alla sera coccolarsi con del buon cibo e un bicchiere di vino. Lo zaino era già pronto dalla sera prima, portava con se solo le cose essenziali, comprese le guide turistiche della zona dove aveva segnato i percorsi da fare in quei giorni.

Nel frattempo altre persone arrivarono alla fermata, Lucia le osservò distrattamente, non dava molta confidenza agli sconosciuti. Incrociò lo sguardo di un uomo, un bell’uomo a dire il vero, le sorrise ma non ricambiò. Salì sul pulmann, scelse un posto vicino al finestrino, le piaceva guardare il paesaggio che scorreva veloce . Dopo un paio d’ore il pulman si fermò in paese, insieme a lei scesero altre persone, tra cui l’uomo che le aveva sorriso alla fermata, i loro sguardi si incrociarono di nuovo, le sorrise poi presero direzioni opposte, Lucia verso il B&B dove aveva prenotato , e lui ? Chissà cosa ci faceva in questo posto sperduto, si chiese. Dopo una breve sosta in camera per cambiarsi.

Lucia passò il resto della giornata camminando lungo il sentiero a nord del paese, un percorso facile con diversi punti di sosta da cui ammirare il panorama: oliveti e filari ordinati di vigne da una parte, boschi e macchia mediterranea dall’altra, la pianura con i campi coltivati e nei giorni senza foschia si poteva vedere anche il mare.

Ritorno’ in paese poco prima del tramonto, stanca ma soddisfatta del pomeriggio trascorso. L’emporio era ancora aperto, decise di entrare a cuoriosare un po’ tra gli scaffali dei souvenir e magari acquistare qualche prodotto tipico del posto. Quando si avvicinò alla cassa, di nuovo lui, l’uomo del pulman, di nuovo le sorrise, e questa volta le sembrò ancora più bello. Arrossi’ leggermente, per un attimo pensò di ricambiare il sorriso, ma riusci a controllarsi, non si sorride agli sconosciuti senza motivo! I sentimenti e le emozioni non si mostrano a chiunque! Uscì in tutta fretta dal negozio e si rifugiò nella sua camera; cosa le stava accadendo? Quell’uomo, quel sorriso, l’aveva turbata, l’ aveva destabilizzata.

Non riusciva a smettere di pensare a lui, si ripeteva che era sbagliato, ma il cuore era più forte della ragione. Tutte le sue convinzioni ora erano piene di dubbi.

Per tutta la notte fu tormentata dai suoi pensieri, dalle fantasie su quell’uomo, provava a metterle a tacere ma erano troppo forti. All’alba uscì, l’aria fresca e il percorso impegnativo sulla collina l’avrebbero distratta da tutto questo.

Ma non fu così, camminava e vedeva sempre quel volto, quel sorriso, non era da lei un comportarsi così; lei, sempre logica e razionale, ora non si riconosceva.

Era così assorta nei suoi pensieri che non si accorse dell’uomo seduto su un grosso sasso ai margini del sentiero.

– ciao, ti stavo aspettando, le disse con un sorriso.

– Anche io aspettavo te.

Lucia ricambiò il sorriso, e insieme continuarono a camminare.

@danpuzzle

immagini dal web

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