La poesia della dolcezza scrive un’altra pagina al gusto di fiaba.
Chi vive a Verona non può non conoscere le pasticcerie Flego, che da anni deliziano la città con dolci avanguardistici di altissima qualità. Chi ci passa o arriva nel regno degli innamorati per una gita o per impegni di lavoro non può perdersi questo appuntamento col gusto.
Perché Flego, guidata dai fratelli Marco e Matteo, è qualcosa di più che una semplice pasticceria. Non solo per la scelta di discostarsi dalla tipica tradizione dolciaria veronese, senza per questo disconoscerla, ma anche e soprattutto per la passione con cui ogni singolo dolce viene realizzato. I ritmi serratissimi di lavoro dei due ragazzi, infatti, non minano la capacità dei loro occhi di vedere la pasticceria come forma altra di poesia.
L’apertura del nuovo locale all’interno del centro commerciale Adigeo, che si aggiunge alle due pasticcerie collocate nel cuore della città veronese, diventa il suggello di una filosofia pasticcera volta a creare un’esperienza sensoriale olistica che soddisfi il cliente in toto. Troveranno appagamento non solo l’olfatto e il gusto ma anche il tatto, l’udito e la vista. Flego propone, infatti, il modello, rivisto e aggiornato, dell’antica patisserie, pregna di sofisticata convivialità e amore per il gusto. Il clima che si respira è aulico di bucolicità e i dolci, preziosi gioielli di sapore, prima di essere assaporati, invitano a essere osservati e toccati. Anche lo scenario è qualcosa di straordinario: potrebbe essere la scenografia di una fiaba per pochi e invece è uno spazio curato e incantevole per tutti.
In un mondo dove tutto va veloce e il binomio forma-sostanza diventa sempre più una scelta che una possibile simbiosi, ecco che Flego interrompe il vortice frettoloso offrendo un luogo di ozio, nel senso etimologico del termine, in cui tutto trova la sua originale ricomposizione.
Molto più di una pasticceria. Arte, davvero, sotto ogni punto di vista.
Alessandra Corbetta