Tre tecniche sicure per sopravvivere al pranzo della mamma

La mamma è sempre la mamma, ma certe volte ciò rende le cose difficili. Ad esempio quando tornate a pranzo da lei. Cosa che, in termini di spesa sanitaria, costa allo Stato più dell’influenza. D’altra parte, come fare, non dico a rifiutare, ma quantomeno a limitare i danni senza urtare la sensibilità di colei che vi ha partoriti?

La tecnica di base è la misdirection, cioè quella che i maghi utilizzano per sviare l’attenzione del pubblico. Perché capiamoci: non è una battaglia che potete vincere, non basta dirle di preparare qualcosa in meno. Il gatto che un tempo saltava agile da un mobile all’altro, adesso pesa 15 kg in più ed ha il colesterolo a 340, perché voi siete usciti di casa, ma il pasto che vostra madre serve in tavola non è cambiato. Faceva così la nonna di sua nonna e così fa lei oggi. Punto.

Adesso siete abituati ad un’alimentazione più leggera, più diversificata, ed un solo pranzo da mammà può essere fatale. Non azzardatevi a buttare lì un “Sono a dieta” o un apparentemente più diplomatico “Faccio più attenzione“, perché vi leggerà dentro come un mentalista. Se il suo bambino, quello che faceva la scarpetta con un pezzo di lardo di Colonnata al posto del pane, è a dieta vuol dire che qualcuno lo sta obbligando. Tanto varrebbe dirle “La mia ragazza pensa che io sia grasso per colpa della tua cucina!“.

Potete salvarvi solo facendo leva sui sentimenti ed abbinando a questo la misdirection. Ecco come:

  • State boccheggiando dopo tre antipasti, due bis di primo e mezzo cinghiale in umido, ma vi viene fatto notare che non avete mangiato nulla. “Mamma, sono pieno, non ce la faccio più. Stamattina ho fatto colazione col timballo di maccheroni che mi avevi dato l’altra volta e che avevo surgelato. E lo sai quanto io ami il tuo timballo… non ho resistito e l’ho mangiato tutto. Anzi, se tu me ne preparassi un altro…“. Risultato: voi sopravvivrete e vostra madre andrà a cucinare il timballo.

  • Siete assediati dalle pietanze: o intervenite o la coda alla vaccinara finirà nel vostro piatto. In giardino, intanto, alcuni bovini possono essere macellati al solo dubbio che in tavola manchi qualcosa. Dovete scegliere il male minore. Scandagliate bene la tavola e puntate il piatto più “innocuo”, fossero anche le olive sottolio (se fatte in casa). E quando vostra madre farà per servirvi la coda assumete un’espressione orgasmica: “Mamma, se non ti dispiace mi strafogo di olive. Mi ricordano tanto quando me le facevi da piccolo…“. Non aggiungete altro. Magari da piccolo non ve le preparava ma sarà rapita dal pensiero che il suo bambino abbia vividi ricordi di quando vi teneva ancora in braccio. La salvezza è vicina.

  • Se le due tecniche precedenti non hanno funzionato forse ancora non le padroneggiate abbastanza, ma analizzerete tutto più tardi. Adesso c’è solo una cosa da fare: usare la misdirection per darvi alla fuga in stile Bud Spencer. Il gatto finirà i vostri avanzi.

Lello (@lellskitchen)

Condividi

Leave a comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.