Capita che ci si svegli in un giorno qualunque, inconsapevoli che, nelle ore successive, un evento inaspettato modifichi in modo drastico quella idea di vita avuta fino a quel momento.
Così mentre cammini rilassato sul viale alberato delle certezze e ascolti in cuffia le note della musica che ami, arriva l’esplosione, ti solleva in aria e ti sbatte violentemente a terra, senti dolore ovunque e la musica cambia, diventa grida, diventa pianto, dentro. Pioggia di detriti continua a coprirti finché sei sepolto dalle macerie, non riesci più a sentire il tuo stesso respiro, l’effetto dell’esplosione appare interminabile perché il tempo si misura in dolore e non più in secondi.
Quando non muori rimani sepolto e agonizzante per un tempo interminabile oppure, con un filo di forza sottile che ti viene dalle viscere, sposti lentamente i detriti dal viso e riprendi a respirare e lentamente a muoverti, ad aprire gli occhi per vedere se c’è qualcosa da ricostruire su quelle macerie.
Inizia il secondo tempo.
Non tutti hanno la possibilità di vivere un secondo tempo, di ritrovarsi ad abitare dentro qualcuno che non conoscono e che non ne vuole più sapere nulla di quel che è stato fino ad un attimodolore prima.
Cambiano le regole e le priorità, la percezione di sé e degli altri, la distanza da cose, persone ed eventi. Il secondo tempo è quello in cui non devi più dimostrare nulla agli altri ma a te stesso, continuamente. Si vive questo tempo, con la consapevolezza di ciò che veramente si vuole, accettando benevolmente le proprie e le altrui debolezze, si impara a mostrarsi per come si é, senza filtri, senza maschere.
L’amore del secondo tempo é quello che non conosce i per sempre e l’eternità ma tocca vette altissime nell’attimo. Questo secondo tempo conosce la magia che ti sorprende per delle piccole sfumature mai notate prima, quelle che, come minuscole tessere, compogono il mosaico del senso della vita. Provate a regalarvi un secondo tempo.
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