La Valigia – Parte 2

Lui…

Dopo 9 ore di volo eccomi all’aeroporto di Cancún, pronto a godermi le mie meritate vacanze.

Al baggage claim ritiro la mia mini-valigia e già pregusto il momento in cui potrò spaparanzarmi in costume e ciabatte sulla mia sdraio in riva al mare.

Dopo il mio arrivo in albergo entro in camera. Mi godo il panorama che di vede dalla mia finestra, faccio il classico giro di perlustrazione della camera (cosa mai ci perlustreremo che ci sono sempre un letto ed un bagno!) e mi accingo a disfare il mio bagaglio.

Tolgo il cellophane che avvolge il mio trolley e già noto dei segni che non sono mai appartenuti alla mia affezionata compagna di viaggio. “Ah” – comincio a brontolare – “quelli della movimentazione bagagli degli aeroporti sono sempre i soliti, che ti lanciano le valigie fregandosene dei danni e di cosa potrebbe esserci dentro”. Ecco, cosa potrebbe esserci dentro… vedrai che sorpresa!

Apro finalmente il mio trolley, pensando che la prima cosa che prenderò sarà il mio costume da bagno ed invece… ma come!? Scarpe? Almeno una quindicina di paia di scarpe?! E da donna!!! Oddio! La signora dell’aeroporto! Quella che mi sembra di conoscere da un bel po’ ormai! Abbiamo sicuramente scambiato le valigia dopo l’imballo, prima del check-in!

Sono colto dalla disperazione: passo da un attacco di panico, ai sudori freddi, ad una sequela di imprecazioni e parolacce più o meno lecite (soprattutto meno lecite). Faccio un respiro profondo. E adesso? Come recupero la mia valigia?

Inizio a lanciare le scarpe in giro per la stanza e, mentre do sfogo alla mia rabbia, vedo una foto sporgere da una tasca laterale. La prendo e riconosco subito la bella signora con un simpatico micione. Giro la foto e leggo una data e “Petrusca e Romeo”.

Grazie a Dio sono un uomo e mantengo sempre la calma e la lucidità per prendere le giuste decisioni.

Scendo nella hall; faccio chiamare la compagnia aerea e, con il mio inglese fluente, spiego la situazione. Chiedo di una signora Petrusca che è in possesso della MIA valigia. Riesco a rintracciarla: beh, in fondo è solo alle Maldive, cioè praticamente dall’altra parte del mondo.

“Pronto? Petrusca? Buonasera (o buongiorno, buon pomeriggio, mica posso fare i calcoli col fuso orario proprio adesso) credo che lei abbia la mia valigia…

Certo un costume me lo devo andare a comprare…

Mauro alias @Hunt0312

 

Lei…

“siɲ’ɲora caleghe hàlu kihìneh?” Cercai di aprire gli occhi e vidi che mi trovavo tra le braccia di un ragazzotto. Ero distesa per terra vicino ad una reception. Mi faceva molto male la fronte: probabilmente ero svenuta sbattendo la faccia!

“caleghe … che?” gli chiesi. “benung fen?” mi disse. Forse stavo ancora dormendo. Forse ero su Scherzi a Parte. Mi rialzai e la prima cosa che vidi fu lei: la mia valigia che NON era la mia valigia! Ora ricordavo cos’era successo! Ero appena arrivata nel mio Resort alle Maldive e avevo deciso, in attesa di ricevere le chiavi della mia suite, di cambiarmi le scarpe. Avevo tolto il cellophane dalla mia valigia e invece di trovare le mie splendide Robert Clergerie da spiaggia avevano fatto capolino un paio di boxer con la scritta “Al mio segnale scatenate l’inferno!”

Al posto dei miei sandali Jimmy Choo, avevo trovato una t-shirt con “che Dio me la mandi BUONA e possibilmente senza MUTANDE”. Al posto della mia trousse con i prodotti per la cura delle mie scarpe, avevo trovato un rasoio e una crema da barba! Un incubo. L’inferno. Non riuscivo più a respirare ed ero svenuta.

“Lei mi capisce? Do you capisc mi? Questa Bag no mia. Io non have my scarpe!”

Il maldiviano mi fece un cenno con la testa, poi si girò verso un suo collega il quale venne ad aiutarmi a rialzarmi. Io cominciai a piangere a singhiozzi appoggiandomi alla spalla del Maldiviano che sentivo un po’ teso! “Come farò??? Come farò??? Lei non può capire. Lei è un uomo. Lì dentro c’erano 18 paia di scarpe e con ognuna avevo vissuto qualcosa. Vuole che le racconti? Lì dentro c’erano le mie d’orsay nere! Lei sa cosa sono le d’orsay? sono scarpe che lasciano molto scoperti i lati del piede. Possono essere con i tacchi alti o con tacchi bassi o addirittura flat, le possiamo trovare sia con il tallone aperto che open peep toe. Non le trova stupende anche lei??? E le Sneakers? Possibilmente Marc Jacobs? Sono scarpe da giorno molto sportive, basse e con fondo in gomma. Un passe-partout per essere sempre comoda e alla moda e nella versione “alta” aggiunge la zeppa interna. Capisce adesso la gravità della situazione???”

Mentre parlavo mi accorsi chiaramente che i due uomini vicino a me non mi ascoltavano e uno dei due quando mi giravo, faceva strani cenni all’altro. Fui presa dal panico… ma chi erano? E soprattutto… dov’erano finite le mie adorate  scarpe?! Vidi tutto intorno a me nuovamente offuscarsi… Dopo credo qualche minuto mi ritrovai di nuovo tra le braccia del maldiviano che urlandomi in faccia mi continuava a ripetere la solita parola:

“foànu! foànu! foànu! PHONE! PHONE! PHONE!”

Mi alzai e vidi il suo amico con un cordless in mano. Avvicinai l’orecchio: “Pronto? Petrusca? Buonasera credo che lei abbia la mia valigia…

E buio di nuovo fu.

Chiamtemi J.K. alias @petruscaA

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