Ve lo ricordate? Ma sì, certo! Il mitico Giorgio Faletti che interpretava la guardia giurata Vito Catozzo ed esclamava “porco il mondo che c’ho sotto ai piedi!!”. Da ragazzino ci ridevo tantissimo.
Poi, gli imprevisti e le scelte fatte mi hanno portato a vivere una vita al contrario. Ecco com’è la mia vita da quindici anni a questa parte, da quando cioè ho iniziato a fare la guardia giurata.
Spiegare un lavoro simile a chi ne è completamente digiuno non è proprio facile, come tutte le cose ha dei lati positivi e dei risvolti negativi. È un mestiere come ce ne sono tanti, ma non è per tutti, è sacrificato. A volte pericoloso. Porta chi lo fa ad avere una vita sociale quasi azzerata, si lavora prevalentemente di notte, si dorme di giorno, o almeno ci si prova. Si deve garantire la continuità dei servizi ai clienti e questo vuol dire lavorare anche e soprattutto nei giorni rossi sul calendario. La paga è quella che è, ma ci si vive. È un lavoro all’apparenza anonimo e agli occhi di molti alquanto inutile, ma la realtà è che chi fa lavori come il mio diventa gli occhi delle forze dell’ordine e funge da deterrente e prevenzione.
Ha anche dei lati positivi eh! Ma sono soggettivi. A me ad esempio il fatto di dover lavorare di notte ha permesso di gestire la quotidianità delle mie bambine, di aiutare mia moglie in casa visto che anche lei è turnista.
E poi c’è la questione che la notte ha tutto un altro sapore, la si vive diversamente rispetto a chi fa un lavoro “alla luce del giorno”.
Ma questa è un’altra storia.
@2FIRSTLINE